venerdì, ottobre 20, 2006

CACCIA A OTTOBRE ROSSO

A volte mi capita di trovarmi in una stanza rossa a pensare all'ottobre rosso. Non si tratta di nostalgia per uno degli avvenimenti cruciali che hanno segnato la storia del secolo scorso ma una semplice voglia di immaginarsi le aspettative di tutta quella gente che andava a morire nella speranza di trasformare uno stato feudale in uno moderno nel giro di un anno. Penso a Marx e a quanto si dev'essere prillato nella sua tomba rossa. Penso al revisionismo storico e a chi oggi si fa chiamare o viene chiamato comunista per i motivi più bizzarri. La mia mente corre per le vie della storiografia fino ad imbattersi in tutte le rivoluzioni della storia moderna da quella francese a quella iraniana e alla fine si domanda: "che cosa hanno prodotto"?
Ahmadinejad oggi ha ribadito il fatto dell'inesistenza dell'olocausto...se avesse ragione lui, se gli ebrei morti nella seconda guerra mondiale non fossero sei milioni ma centomila, tutta la storiografia moderna andrebbe riscritta perchè vorrebbe dire che essa è stata scritta solo per ragioni politiche. Ma forse lo scopo della storia è propio questo, formare la coscienza di un popolo attorno ad un ideale utile al suo governo. In Congo ed in Ruanda i Belgi si inventarono la storia degli hutu ed i tutsi per creare una minoranza in una popolo estremamente compatto ed omogeneo: se possedevi almeno cinque vacche eri tutsi, altimenti hutu. Il genocidio che è derivato da questa scelta politica si ripercuote ancora oggi a distanza di più di un secolo e le sue proporzioni sono le medesime del geocidio ebraico, vero o presunto che sia.
Siamo abituati a credere alla scienza come fonte di verità, ma la verità è che la verità non ce la da nessuno. L' amara verità semmai è che in campo storiografico e politico ognuno ha delle validissime ragioni per credere ciò che crede senza poterlo provare scientificamente.
La rivoluzione bolscevica è stata veramente una rivoluzione di popolo? Trotski è stato veramente epurato da Stalin? Trotski era veramente comunista? Non è forse vero che la rivoluzione russa ha messo fuori gioco la Russia quando le maggiori potenze si dovevano spartire il mondo? Israele è veramente uno stato democratico? Non è forse vero che è stato venduto a una minoranza per consentirgli di creare uno stato amico in territorio ostile? Perchè nessuno ha fermato Hitler quando invase la Polonia? E' stato veramente così? Vi indigate per quello che dice il presidente dell'Iran, ma siete sicuri di conoscere la materia in questione meglio di lui?
La storia non è forse il mezzo utilizzato dallo stato per creare una sorta di religione laica della verità? Non è forse fatta per farci indignare verso coloro che la pensano diversamente?
Quanto c'è di vero nella storia che conosciamo?
Badate bene, io non metto in dubbio nessun fatto storico, ma a vote ho l'impressione che la storia venga usata da alcuni per tapparmi la bocca.
That's not good.
Bau!

5 Comments:

Blogger Viola said...

Ci usano, ci sfruttano. Da quando nasciamo siamo destinati ad essere dei numeri che DEVONO consumare il più possibile.non contiamo nulla. Un pò di morti non contano nulla. Ci prendono in giro.I potenti sono tutti d'accordo e noi siamo le marionette. Oggi ho visto la mostra di Andy Warhol e mi ha fatto pensare che non c'è via d'uscita. NAsciamo in questa società e siamo costretti a consumare.Non ne possimo più uscire.Chissà qual'è la VERITA'...

9:01 PM  
Anonymous Anonimo said...

bhe,c'è un dibattito storiografico all'interno del quale sono presenti molte posizioni...
Il problema è la manualistica,in cui ne viene presentata una sola.

Ma nel dibattito è davvero presente tutto,purchè argomentato in maniera rigorosa e con criteri scientifici.
Esistono anche i negazionisti dell'olocausto,per dire...
una piccola ricerca su internet e si trovano...

che un popolo si formi su una storia comune,è abbastanza ovvio...
come pure che ci sia una storia ufficiale,e una sorta di religione civile...

11:40 PM  
Blogger Carmen said...

Principalmente è anche la nostra voglia di credere e di dare un senso tangibile a quel che è stato ... se si iniziasse a mettere in dubbio tutto cio' che abbiam sempre letto o ci han sempre raccontato e insegnato non sapremmo piu' a cosa appellarci l'avere un passato (vero o finto che sia) ci ha permesso di avere un presente forse se il passato non è quello che abbiam letto il nostro presente sarebbe diverso forse meglio o forse no ... questo non si puo' sapere .. Ma credo che bisogni vivere il presente cercando di migliorare il futuro senza perder troppo tempo ad analizzare il passato! EKKE' discorso contorto mi è uscito! :)

12:21 AM  
Blogger krepa said...

Sarebbe davvero pesante se ciò che ha detto Ahmadinejad fosse vero. Personalmente preferisco pensare sia una cazzata, saremmo stati formati su una marea di cazzate...pensa che botta alle nostre "coscienze". Detto ciò ammetto anche che oggi come oggi ci riempiono di stronzate, per cui non mi stupirei di nulla

12:53 PM  
Anonymous Anonimo said...

Presa da.. un sentimento autolesionistico ho riletto il tuo post.. la realta' è che noi.. siamo davvero molto fortunati ad avere una storia che si regge sulla menzogna, certo ci possiamo indignare.. apparentemente o momentaneamente ma.. alla fine ogni ingiustizia storica vera o presunta non ha alcun tipo di presa. Siamo sempre qui cullati da qualcosa in un ambiente caldo e confortante senza che quel tipo di dolore attraversi le pareti di casa.. percio'.. beh abbiamo l'immunita' e il potere di decidere se bere il caffè con lo zucchero alla mattina o far finta che ci piaccia amaro. Baciuz

2:56 PM  

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