giovedì, ottobre 05, 2006

RAMBO III: QUANDO LA FICTION
SPIEGA PIU'
DEL SAGGIO D'AUTORE


Ieri sera torno a casa tardi, poca voglia di pensare e una sonnolenza che ancora non si chiama sonno, mi spingono ad accendere la scatola nera parlante (n.d.r. per i ritardati: la tv).
Mi ricordo che su rete 4 in seconda serata danno quasi sempre qualcosa di decente, credo lo facciano per compensare l'indecenza del loro telegiornale delle 20. Fatto stà che mi ritrovo di fronte al non plus ultra dell'americanità da esportazione: RAMBO III.
In un primo momento mi dico: "devono avere licenziato anche l'ultimo programmatore di palinsesti decenti in casa Mediaset". Tuttavia dopo poco cambio opinione e mi ricordo cosa è realmente quel film. Per chi non conoscesse la trama del terzo episodio della saga dell'uomo tutto onore e muscoli: il nostro eroe si trova in Afghanistan a combattere a fianco dei Mujaheddin (guerrieri mussulmani per la libertà) contro le forze di occupazione sovietiche; siamo alla fine del 1979 (un mese prima della mia nascita). Il Film esce nel 1988, quando ormai le truppe sovietiche stanno iniziando il ritiro dal paese asiatico e Rambo, assieme ai suoi amici mujaheddin, si occupa di far vedere al mondo quanto gli Usa siano e saranno sempre solidali con questo popolo e nei titoli di coda appare addirittura una dedica: "Questo film è dedicato al valoroso popolo afghano".
Ora, a chi dorme anche quando è sveglio, questo film sarà passato davanti agli occhi come se Rambo fosse andato a combattere su Marte, ma a me che dormo solo di notte, l'ambientazione afghana ha suscitato pensieri "pericolosi".
A questo punto ci vuole un piccolo ritaglino sull'attuale situazione in Afghanistan. In questo momento nel paese operano due ben distinte missioni: La missione Nato denominata KFOR (dove c'è pure l'Italia) che si occupa di Peace Keeping ed in pratica di ricostruire l'economia del paese, paese che è tutt'ora più frammentato di una scacchiera e dove la giurisdizione del Presidente Karzai (messo su dagli Stati Uniti) è poco più larga di quella della provincia di Kabul. Poi c'è l'altra missione: Enduring Freedom, quella condotta dagli americani nelle montagne del sud dove giocano a caccia alla volpe con i talebani.
Bene, i talebani che stanno cercando di stanere dalle montagne al confine col Pakistan non sono altro che i mujaheddin che combattevano al fianco di Rambo. Tutti gli attacchi ai contingenti occidentali in Afghanistan sono condotti da quegli stessi mujaheddin che combattevano al fianco dell'eroe americano. Lo stesso Osama Bin Laden era uno di quei mujaheddin che combattevano contro l'Unione Sovietica al soldo degli Stati Uniti.
Cos'è successo? Come mai i valorosi guerrieri afghani si sono trasformati in perfidi terroristi esecutori di ingiustizie infinite? Cari lettori, niente di più semplice: perchè l'invasore è cambiato, perchè Rambo ha spostato la canna del suo mitra sulla fronte del bambino che accarezza alla fine del film. Nel precedente post vi ho detto che l'Iran non ha mai compiuto una politica espansionistica in 2500 anni, al contrario l'Afghanistan è un paese che ha sempre basato l'unità nazionale sulle lotte di conquista, un paese dove il kalashnikov è considerato un accessorio del costume nazionale maschile. Non c'è nulla di scandaloso in questo, se l'Italia fosse sorta all'incrocio fra quattro imperi universali, probabilmente oggi gireremo ancora col mitra in spalla pure noi. La cosa veramente interessante di Rambo III, è la condanna implicita che si lancia nei confronti delle ragioni addotte dall'Unione Sovietica per attuare l'invasione, ovvero: la necessità di dover estirpare il terrorismo da quel paese. Tali ragioni esistono anche storicamente e furono altrettanto false di quelle, identiche, addotte oggi dagli americani. Se allora l'unico interesse dei sovietici era quello di annientare una potenziale spina nel fianco messa dagli americani per controbilanciare Cuba, oggi quella della dei cowboys di enduring freedom non è altro che di liberare il paese da forze che ne renderebbero difficile la "modernizzazione" che in altre parole significa: da quelle forze che non renderebbero fattibile la messa in opera del più grande gasdotto del pianeta, un business che sta molto a cuore alla famiglia di George W.
Una amico che sta in missione a Kabul mi ha detto che molte donne vestono ancora il burqa, altre lo tengono sollevato sulla testa, ma io dico che nessuna di loro tornerà a vestire la minigonna come negli anni '60. Il motivo si chiama rivoluzione islamica, una rivoluzione che è scoppiata materialmente in Iran nel 1978 ma che è tutt'ora in corso nella mente di centinaia di milioni di mussulmani di tutto il pianeta, una rivoluzione che torna a mettere la religione al centro della vita sociale. Ma attenzione, questo è un problema per Rambo, non per il bambino afghano. Per continuare a vestire pantaloni di pelle e un armamento da cinquantamila
dollari, Rambo ha bisogno che il suo ideale "la libertà" (che forse sarebbe meglio chiamare "liberalismo") sia accettato e condiviso da tutto il mondo. Il bambino afghano di per se continuerebbe a vivere benissimo nella sua società tradizionale anche perchè difficilemente riuscirebbe a raggiungere gli standard di vita di un americano medio anche se accettasse il modello proposto da Rambo. Ma Rambo, dal canto suo, ha bisogno del gas naturale che sta sotto i piedi del bambino per continuare a mandare avanti l'economia di merda del suo paese e allora non ha più scelta: o converte il bambino o si inventa Enduring Freedom.
Un'unica cosa può far finire questo mare di ipocrisia: l'esaurimento delle riserve petrolifere. Dio, se ci sei, non ce ne frega di avere amore e pace per tutti, basta che fai finire quel fottuto petrolio!
W Rubbia!
Bau!

5 Comments:

Blogger krepa said...

gran bel post...stavo parlando poco fa in palestra del paradosso afghano e dei rapporti mujhaeddin-USA negli anni '80...Bin Ladden, etc...sono d'accordo...

e sul petrolio anche, ma credo non saremo ascoltati

1:27 PM  
Anonymous Anonimo said...

caspita.. se in palestra si fanno discorsi tanto politicamente impegnati e obbiettivi devo necessariamente cambiare ambiente caro Krepa.. ma bada.. se non trovo quello che cerco.. ovvero un po' di sano spirito combattivo misto giustizia ne potrei risultare molto delusa.. ancora un altro trauma e finisco in manicomio.. mi venite a trovare vestiti da Mujaheddin?

PS: Porta anche Rambo!!

2:51 PM  
Blogger ROKKO said...

anche il tuo pero'...
belloooo!!!!!

4:24 PM  
Blogger tobiko said...

e pensare che il petrolio è nero appiccicoso e puzza!sa proprio di veleno..
buonadomenica!

10:49 AM  
Blogger Whitedog said...

Hai ragione Krepa, non saremo ascoltati. Ma che ce ne frega, la cosa più importante è far cessare lo stupro di massa sulla nostra mente e cercare di ritornare il più possibile uomini. Per ciò che riguarda gli altri io penso che il peggio debba ancora arrivare, su questo e solo su questo, sono d'accorodo con Martinelli (vedi post Il Mercante di Bugie)

4:38 PM  

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