mercoledì, marzo 18, 2009

BENEDICI STO......





Ci professiamo un paese laico ma ancora oggi la gente che in Italia ha i coglioni di professarsi Ateo costituisce una minoranza trascurabile. Eh, si, perché nel Bel Paese se ti professi ateo la gente ti guarda come fossi un “apostata” uno che ha abbandonato la religione, un senza dio.
Paesi evoluti come la Finlandia contano un 38% della popolazione che si professa atea e questo perché in Finlandia, come in altri paesi del Nord Europa, la condizione di ateo è perfettamente e legalmente equiparata a quella della altre confessioni religiose.
Signori, abbiamo un bel da lamentarci dell’ingerenza vaticana sulla politica e la vita sociale del nostro paese, ma prima di fare questo analizziamo noi stessi e il nostro atteggiamento nel quotidiano, cerchiamo di capire perché il Papa da Avignone tornò in Italia e poi riflettiamo su ciò che siamo e ancora di più su ciò che vorremmo essere.
La via sulla strada della laicità per l’Italia è ancora lunga, nel 2009 i cani randagi ancora sbranano i bambini e le teste ipocrite ancora si chinano di fronte all’aspersorio.

sabato, gennaio 26, 2008

PUTTANIC - Parte 2

giovedì, gennaio 17, 2008

PUTTANIC - parte prima

giovedì, gennaio 03, 2008

KENYA, ROAD TO PROGRESS IS HARD AND SLOPE
Sono tornato dal Kenya lo scorso 30 Dicembre e mai avrei immaginato che le voci di tumulti nell'interno che avevo sentito all'aeroporto di Mombasa, si sarebbero trasformate in un focolaio di guerra civile inter tribale. Certo, gli esperti sanno bene che, 350 morti non fanno ancora una guerra civile anche perchè la popolazione coinvolta è localizzata in una parte del paese. Certo che però continuare a pensarla in questi termini quando qualcuno ti sta staccando gli arti a colpi di macete non è altrettanto scontato. la verità è che il Kenya non è mai stato un paese stabile, i presupposti ad una simile escalation dopo le elezioni ci sono dal 1963 anno dell'indipendenza del paese dalla "protezione" britannica. E sono stati propio i cari inglesi a crare le condizioni di tutto quello che sta a ccadendo oggi a Nairobi. La congiuntura tra condizione economica ed appartenenza tribale l'hanno creata loro ad hoc in tutte le settlers colonies del regno e solo per garantirsi maggiore governabilià, insomma sempre il solito concetto del divide et impera già tanto caro ai romani.
Kenya, paese dal divario abissale tra chi ha e chi ha poco e tra chi a poco e chi non ha affatto. Malindi, che si può definir a tutti gli effetti una neo colonia italiana è un posto pieno di faccie nere tirate, e se non sono faccie nere tiratesono faccie bianche da delinquente. Ci sono quelli che, sbagliando, vengono definiti bonariamente "beach boys": questi sono individui che vivono a ridosso delle grandi strutture turistiche occidentali, tampinando il malcapitato turista perchè decida di recarsi a fare le varie escursioni e safari con loro piuttosto che co l'organizzazione interna del villaggio turistico. Non si tratta di semplici ageti pagati dalle agenzie locali ma di veri e propri squatters che vivono in baracche fatiscenti quando non in vere e propie rovine di costruzioni vecchie di cent'anni. Mangiano tutti i giorni, questo è certo, ma è il come vivono che sfugge a molt osservatori. Se non di solo pane vive l'uomo, come diceva un certo biondo, allora è più facile comprendere come questa gente sia abbrutita dal degrado nella quale vive. E allora capisci come una ragazzo come Andrea Pace possa essere uccisio per poche centinaia di euro, di come quello che gli ha sparato alla gamba provocando la rottura dell'arteria femorale e l'inevitabile morte per dissanguamento, non abbia probabilmente nemmeno pensato che un simie gesto, probabilmente provocato dalla stizza di non aver trovato il denaro che erano tanto sicuri di trovare (denaro che non erano altro che i proventi delle escursioni fatte da noi tristi), potesse portare ad una simile conseguenza. Ci tengo a sottolineare che in Kenya per omicidio si rischia la pena di morte.
L'africa ha il potere di costringere l'uomo bianco a guardarsi dentro e guardare la tenebra che è in lui, cito Conrad perchè mentre leggevo Cuore di tenebra mi trovavo la ed ebbi la netta sensazione che in cento anni non sia poi cambiat molto. Alcuni di voi potrebbro obbiettare che non c'era bisogno di andare in africa per capirlo ma a questi ribatterò dicendo che il conoscere le cose non cambia l'animo di un uomo, è il vederle con i propri occhi che ti cambia. Sono qui che scrivo davanti a l mio computer collegato wireless alla rete internet e mi sembra di poter vedere tutto il mondo ma in relatà ne ho solo una percezione, in minima parte iconducibile alla realtà di ciò che viene percepito. Quando invece ti trovi li, con gli occhi bruciati dalla luce violenta del sole, il tuo naso carico della polvere che si alza dalle strade in terra battuta e i tuoi piedi tagliat dai coralli beh, allora li se hai occhi per vedere, puoi vedere. E alora una nuova consapevolezza si fa strada dentro di te e sei già un'altra persona.
Infine un commento sulle lezioni del 27 dicembre: Reila è il vero vincitore delle lezioni, lo è perchè quando ancora mi trovavo la sembrava che avesse vinto lui e tutta la gente era già in festa e dove mi trovavo io non era una zona a maggioranza Luo (tribù a cui appartiene lo sfidante alla presidenza), la gente era semplicemente stance del precedente presidete che aveva promesso tant e mantenuto niente. Certo, la vicinanza di Reila ad una certa sinistra non piace ad inglesi ed ameicani che non vogliono correre il rischio di trovarsi un Chavez anche in Africa nera e allora trucchiamo le elezioni e il giorno dopo la mia partenza leggo in Italia che il vincitore era diventato Kibaki.
Alla lice di tutto questo le sommosse di questi giorni a Nairobi mi rcordano solo del fatto che solo quando non abbiamo nulla da perdere ci mobilitiamo e rischiamo in proprio, ecco perchè in Kenya è successo quello che invece non è successo dopo i brogli delle elezioni americane e fors'anche delle nostre.

domenica, dicembre 09, 2007

Decameron Sospeso

Erano anni che ormai mi ero rassegnato a godermelo solo in teatro, tanto che quando seppi che sarebbe tornato in televisione esclamai: "lo censureranno dopo la prima puntata".

Beh, siamo arrivati a 3 e mai come oggi le parole "me lo aspettavo" assumono un sapore amaro nella mia bocca. A dirla tutta una parte di me non è proprio scontenta di quanto accaduto a Luttazzi, temeva che l'effetto banalizzatiore proprio della televisione potesse colpire anche la staira del genio di Santarcangelo, l'unica che nel nostro paese abbia ancora il diritto di definirsi tale. Avevo paura che alla fine anche lui cedesse alle lusinghe del potere e decidesse di smorzare i toni. Non è stato così e se possibile, oggi lo ammiro ancora di più e ancora con più gioia andrò il 25 gennaio a vedere il suo spettacolo. A tutti coloro che approvano la decisione presa dalla direzione di La7 voglio solo far presente che quello nella vasca con Berlusconi e Dell'Utri che gli pisciano addosso e Previti che gli caga in bocca non è propriamente Giuliano Ferrara bensì l'italiano medio. Proprio l'italiano medio che sedotto da individui come quello che Luttazzi metteva metaforicamente nella vasca, prende la piscia e la merda come oro e cioccolato.

A tutti costoro, con tutto il mio cuore, amorevolmente ululo: "Mi fate schifo"!

sabato, dicembre 01, 2007

SAFARI DI SANGUE

Molti discutono sull'autenticità di questo filmato. Quello che pare inequivocabile è la stupidità umana e questo sia nel caso di un filmato autentico che in una messa in scena.

giovedì, ottobre 25, 2007

MAI STATA COSI' BELLA


1) Noi vogliamo cantare l’amor del pericolo, l’abitudine all’energia e alla temerità.
2) Il coraggio, l’audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia.
3) La letteratura esaltò fino ad oggi l’immobilità penosa, l’estasi ed il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l’insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno.
4) Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova; la bellezza della velocità. Un automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall’alito esplosivo...un automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bella della Vittoria di Samotracia.
5) Noi vogliamo inneggiare all’uomo che tiene il volante, la cui asta ideale attraversa la Terra, lanciata a corsa, essa pure, sul circuito della sua orbita.
6) Bisogna che il poeta si prodighi con ardore, sfarzo e munificenza, per aumentare l’entusiastico fervore degli elementi primordiali.
7) Non v’è più bellezza se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro. La poesia deve essere concepita come un violento assalto contro le forze ignote, per ridurle a prostrarsi davanti all’uomo.
8) Noi siamo sul promontorio estremo dei secoli!... Perché dovremmo guardarci alle spalle, se vogliamo sfondare le misteriose porte dell’impossibile? Il Tempo e lo Spazio morirono ieri. Noi viviamo già nell’assoluto, poiché abbiamo già creata l’eterna velocità onnipresente.
9) Noi vogliamo glorificare la guerra - sola igiene del mondo - il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore del liberatori, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna.
10) Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d’ogni specie, e combattere contro il moralismo, il femminismo e contro ogni viltà opportunistica e utilitaria.
11) Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla sommossa: canteremo le marce multicolori e polifoniche delle rivoluzioni nelle capitali moderne; canteremo il vibrante fervore notturno degli arsenali e dei cantieri, incendiati da violente lune elettriche; le stazioni ingorde, divoratrici di serpi che fumano; le officine appese alle nuvole per i contorti fili dei loro fumi; i ponti simili a ginnasti giganti che fiutano l’orizzonte, e le locomotive dall’ampio petto, che scalpitano sulle rotaie, come enormi cavalli d’acciaio imbrigliati di tubi, e il volo scivolante degli aeroplani, la cui elica garrisce al vento come una bandiera e sembra applaudire come una folla entusiasta.
È dall’Italia che noi lanciamo per il mondo questo nostro manifesto di violenza travolgente e incendiaria col quale fondiamo oggi il FUTURISMO perché vogliamo liberare questo paese dalla sua fetida cancrena di professori, d’archeologi, di ciceroni e d’antiquari. Già per troppo tempo l’Italia è stata un mercato di rigattieri. Noi vogliamo liberarla dagli innumerevoli musei che la coprono tutta di cimiteri.