lunedì, gennaio 22, 2007

Circle Circle Dot Dot - Jamie Kennedy and Stu Stone

Circle circle dot dot (uh huh)
I got my cootie shot, (uh huh)
You think that girl is hot? (uh huh)
I think I'd rather not. (uh huh) uh huh (okay) okay (okay)
I'll fuck her anyway.

{Jamie Kennedy}
Circle circle dot dot, (uh huh)
I got my cootie shot, (uh huh)
I think that booty's hot, (uh huh)
I'd give it booty song,
that booty's so i'll make it drop to the drop drop to the drop drop to the make it drop,
to the floor
lets get more,(a huh) Okay,
gimme some more.

[Stu Stone]
we getting drunk now, with the shot shot to the shot shot to the shot shot
We going chase these not double stamp it no erasies with the bap bap to the bap bap
here comes the bouncer dont get caught
kindly introduce me to the friends that you brought
uh huh (uh huh)ok (ok)
I'm having fun today

(Chorus 2x)

{Jamie Kennedy}
Yo circle circle dot dot
yo this shits workin' please dont stop
now kindly please remove your top and please dont sa y that your a cop
Show me yours Ill show you mine and we'll play doctor until nine
uh huh (uh huh)ok (ok)
girl you drivin me insaine

[Stu Stone]
Sane in the brain to the don't please to the menday
I spend should the spend spend to the plenty
we could do it hard we could do it gently
everyday i pretend-a caraventlae
if you want Stu skis you can rent me (rent me)
if you want to see the piece check the pant leg
uh huh (uh huh)ok (ok)
come on everybody say

(Chorus)
Circle circle dot dot (uh huh)
I got my cootie shot, (uh huh)
You think that girl is hot? (uh huh)
I think I'd rather not. (uh huh) uh huh (okay) okay (okay)
I'll fuck her anyway.
uh huh (uh huh) ok (ok) its time to hit the breaks

[Stu Stone]
shake that shit yoshake that shit
dont fake that shit dont break that shit
Shake that shit yo shake that shit
Shake that shit yo shake that shit..
uh huh (uh huh) ok (ok)uh huh (uh huh) ok (OKAY!)

Circle circle dot dot (a huh) I got my cootie shot, (a huh) You think that girl is hot? (a huh) I think I'd rather not. (a huh) a huh (okay) okay (okay) I'll fuck her anyway. Circle circle dot dot (a huh) I got my cootie shot, (a huh) You think that girl is hot? (a huh) I think I'd rather not. (a huh) a huh (okay) okay (okay) I'll fuck her anyway

lunedì, gennaio 15, 2007

IL ROSSO E IL NERO


Se Ravachol fosse ancora vivo probabilemente non farebbe più scoppiare bombe. Eh, già, il terrorismo degli "angeli neri" dell'anarchia impallidirebbe di fronte alla straordinaria trasformazione che ha subito l'attentato politico negli ultimi 100 anni.

Con la prima guerra mondiale l'anarchismo internazionale è morto perchè gli venne attribuita la causa che ufficialmente fece scoppiare quel conflitto. L'imputazione della responsabilità ad un movimento scomodo sarà d'ora in poi uno degli strumenti di politica internazionale più efficaciemente usati dagli Stati "democratici".

No, sono propio convinto che Ravachol oggi non accenderebbe più neanche un fiammifero, sono sicuro che penserebbe ad un modo di attrarre l'attenzione pubblica del tutto diverso. Fu propio con Ravachol che il termine "anarchico" divenne sinonimo di terrorista, sedizioso, anti-sistema.

Tutto ciò, unito alla precedente sconfitta subita nel 1872 da parte del marxismo (se vogliamo non propio molto onestamente, dato che venne truccata la rappresentanza dei due schieramenti a favore dei marxisti), fece si che di anarchia non se ne parlasse più, relagandola a una sorta di "individualismo delirante" poco degno di considerazione sia politica che mediatica.

Sono tuttavia convinto che l'anarchismo potrebbe tornare di "moda" in un mondo, quello di oggi, dove il termine individualismo è sempre più associato a una concezione politica conservatrice, senza dare alcuna importanza a ciò che scrisse, ad esempio, Stirner: "Nessun giudice può decidere se ho ragione o no, se non io stesso. Non ho regole, né leggi, né modelli. Dio, la coscienza, i doveri, le leggi sono delle stupidaggini di cui ci sono stati imbottiti cervello e cuore. Quello che è necessario al tuo io, conquistalo, se ne hai la forza. Metti la mano su quanto hai bisogno. Prendilo!"

Queste parole, se non si sapesse che furono scritte da Steiner, potrebbero benissimo trovarsi in un manuale di strategia aziendale o di pratica negoziale.

Giorni fa, un vecchio amico mi ha detto: "Quando finì la guerra molti di noi erano già convinti, sarebbe presto arrivata l'era in cui l'olio di ricino non ce lo avrebbero più somministrato con la forza ma saremmo andati noi a comprarlo, di nostra spontanea volontà". Ora che tutto questo non è più profezia ma raltà, forse dovremmo seguire le parole di Palahniuk e "salvarci facendo tutto quello che non vorremmo mai fare".

Forse, oggi, essere anarchico può essere propio questo: "essere liberi, da noi stessi"


Bau!

venerdì, gennaio 12, 2007

YERBA MATE

MINCHIA CHE SCHIFO!

Per una volta un post frivolo anche dal Canebianco.

L'assaggiai la prima volta un paio di anni fa, un ragazzo argentino che lavorava in una bancarella natalizia mi vide che lo osservavo mentre sorseggiava da questa strana zucca tagliata con infilata dentro una cannuccia di metallo e me ne fece assaggiare un sorso. Mi piacque moltissimo ma, come fare per prepararsela a casa?
Beh, dopo due anni, la settimana scorsa ho comprato la yerba mate e il matero (la zucca tagliata) con la bombilla (la cannuccia di metallo) ma, ragazzi, mi è venuta una schifezza! Ho seguito tutte le istruzioni: riempi 2/3 dell zuccotto con la yerba mate, metti prima la cannuccia, poi versa l'acqua facendo in modo che l'erba che rimane sopra non si bagni.... Ma tutto è stato vano, quando ho imboccato la cannuccia mi sono ritrovato in bocca una sostanza che non aveva niente di quella delizia che avevo sentito in quella bancarella.

Chiedo aiuto, se qualcuno di voi sa la ricetta corretta o conosce qualcuno che la sa, vi prego di farmelo sapere. Il problema è il sapore salato! Ho aggiutno dello zucchero ma dopo due sorsi se ne va il dolce.

Vabbè, ora torno a finirmi la schifezza che ho preparato.

Bau

mercoledì, gennaio 10, 2007

"Doichlanda"


Dedicato a tutti gli italiani che sono emigrati in "Doichlanda" e alrove ma anche a tutti quelli che non smettono di cercare un modo per rendere migliore la propia esistenza. Ammesso che questo sia possibile.

BAU!

martedì, gennaio 09, 2007

ME & THE WEB


Parlare con chi non si vede da un po' a volte serve. Stasera mi è capitato e ne ho tratto un gradevole spunto di riflessione. Lo spunto mi è stato offerto dall'amico L. che, facendo un'osservazione su questo blog, ha notato che in esso la mia dimensione canina prevale notevolmente su quella umana. In effetti, per chi conosce la mia parte umana nel mondo tangibile puà risultare bizzarro lo scorrazzare, lo scodinzolare, l'abbaiare e a volte il mordere della mia parte canina che, aimè, è libera solo all'interno della realtà intangibile del blog.
Nonostante abbia già chiarito in passato che il cane è l'uomo e l'uomo è il cane, qui ci vuole un'ulteriore chiarimento. La questione è se l'ambivalenza della mia personalità debba essere presente in entrambe le realtà, oppure se sia giusto continuare a relegare il cane nel web e l'uomo nel mondo. La realtà è che il cane pensa più dell'uomo, il cane non è facilmente addomesticabile, l'uomo si. L'uomo sa che la comunicazione verbale è limitata perchè tutti hanno sempre qualcosa in proposito da dire, la comunicazione scritta è come quella fisica: si impone sulla controparte. Per questo il cane ama abbaiare e mordere nel web e l'uomo ama ascoltare nel mondo. Cristo santo, nel mondo di tutto quanto ho scritto fin ora ne sarebbe stata ascoltata si e no una riga mentre adesso, caro amica/o, se hai letto fino a questo punto, vuol dire che ti ho costretta/o ad ascoltarmi. Anche se, probabilmente, in questo momento starai pensando che il can-uomo abbia un'altra delle sue crisi d'identità, sono altrettanto probablmente convinto che non sarai dello stesso parere quando, spento il computer e uscita/o di casa, persa/a tra centinaia di altri corpi che corrono da una parte all'altra della città, ti renderai conto che la migliore parte di te, anch'essa, come il cane rimarrà per sempre intrappolata nella rete. O forse in una lettera che tieni nel cassetto da chissà quanti anni.
Bauuuuuuuuuuuuuuu!

venerdì, gennaio 05, 2007

Heroes for nothing


L'interesse suscitato in molti dall'ultimo post sull'esecuzione di Saddam Hussain, ex presidente dell'Iraq, mi ha aperto gli occhi sulla necessità di una rivisitazione sui maggiori "personaggi scomodi" degli ultimi trent'anni di storia contemporanea. Si apre così la rassegna "Heroes for Nothing": una digressione sugli ultimi "tiranni" deposti dall'europa dell'Est all'Arfica per cercare di riproporre ai cari lettori fatti e discorsi che tendono costantemente ad essere sepolti nella memoria colletiva. L'intento non è quello di "spiegare" ma semplicemente quello di "cogliere l'attenzione" su un fatto perso e magari di suscitare una qualche forma di interesse (anche morboso va bene). Guardando il filmato che qui vi propongo sulla fine del Presidente della repubblica popolare di Romania Ceausenscu e sull'ascesa successiva di un suo tirapiedi Iliescu, mi è venuta alla mente una domanda: "Cosa separa un grande statista da un feroce dittatore?" la risposta che mi viene più naturale: "Una morte violenta". Ora che la Romania, come la Bulgaria, sono entrati a far parte della grande famiglia europea mi sembra una volta di più utile guardare questo video dato che spesso entrambe queste nazioni sono conosciute sotto ben altri profili. Ricordare le speranze tradite di un popolo che, meno di vent'anni fa credeva di avere abbattuto il "diavolo" (per citare un'appassionato lettore di questo blog) ma che poi se ne è trovato un'altro forse peggiore, può forse aiutarci a capire come in politica, in realtà, buoni e cattivi non esistano ma esistono solo "interessi relativi" da massimizzare. La parole di Stalin: "se muore un uomo è una tragedia, se muoiono dieci milioni di uomini è una statistica" farà inorridire i più e alzare molti indici, ma il caro compagno Stalin non aveva fatto che ricordarci una delle leggi fondamentali della realpolitik (che, per chi non lo sapesse l'abbiamo creata noi in Italia con Machiavelli), ovvero: Di fronte alla "ragion di stato" non si guarda in faccia a nessuno.
Bau!

martedì, gennaio 02, 2007

L'intera esecuzione di Saddam Hussain

Prima di vedere questo video avevo alcuni dubbi sul fatto che non si trattasse di una messa in scena. Direi che i dubbi sono stati confutati.

Personalmente rimango dell'idea che si sia trattato di un'esecuzione fuori dalle regole del diritto internazionale (come fortemente contestato dal prof. Cassese, docente di diritto internazionale all'Università di Firenze). Inoltre, come sostenuto dal senatore Andreotti, ribadisco il fatto che se Saddm non avesse invaso il Kuwait, ovvero interessi economici vitali per l'economia USA, ma anche europea, degli sciiti e dei curdi gasati avremmo continuato ad infischiarcene tutti, come continuiamo a farlo nei confronti dei nigeriani, dei somali e delle tigri tamil in Sri Lanka. Fanculo a tutte queste ipocrisie della fine di un dittatore, della fine del "novello Adolf Hitler"! Sono tutte speculazioni giornalistiche se servono solo a non dire niente. La verità è che uccidentdo un uomo si uccidono anche le sue verità che, comunque, ci sono sempre.
La verità è che Saddam Hussain non era più un problema da tempo, la sua esecuzione è stato solo un contentino per qualche contadino al quale non sono stati dati i mezzi per capire che questa uccisione non avrebbe risolto i suoi problemi, ma anzi, probabilmente li aumenterà. La verità è che chi ha il potere, e lo esercita allo scopo di tenere lo status quo in iraq, non ha un cappio intorno al collo, la morte non è imminente per lui.

Bau!