domenica, giugno 24, 2007

INCONTINENZE

mercoledì, giugno 13, 2007

THE REVOLUTION IS YET TO COME


"Le persone che state abbandonando di nascosto" direbbe il signor Whittier, "non vogliono che raggiungiate l'illuminazione. Vogliono sapere sempre cosa devono aspettarsi da voi."
Il signor Whittier vi direbbe: "Non potete essere la persona che conoscono e il grande, glorioso individuo che volete diventare. Non allo stesso tempo".

Da Cavie di Chuck Palahniuk

Quando ti capita di passare periodi di domiciliazione coatta come in sottoscritto in questi giorni, può capitare di pensare più del solito e, questo fatto in se, come ormai ci suggeriscono le più autorevoli fonti mediatiche, è un male in sé.
L'oggetto delle mie speculazioni solitarie di questi giorni è il seguente: fin dove un individuo è libero nelle sue azioni? Fin dove l'azione individuale può modificare l'ambiente in cui esso vive? Qual'è il momento in cui un cambiamento si rende improcrastinabile?
Sto buttando giù in questo giorni un fascicoletto, tutto quello che vorrei fosse realizzato nel mio paese da un partito ideale, programmato e costruito come io vorrei che tutto venisse fatto.
Mi sto accorgendo che ciò che voglio realizzare sono cose molto semplici e ampiamente condivisibili, mi sto anche accorgendo che il problema non sta nel trovare il consenso ma nel sapere innescare una mobilitazione che non necessariamente deve essere motivata dal consenso.
C'è una bozza che sta nel mio cassetto da molti anni e che intitolai "Falange Maoista": li ipotizzavo un futuro mondo ipotetico nel quale gruppi maoisti equipaggiati ad armamento leggero invadevano Los Angeles dal mare, iniziando la colonizzazione degli stati uniti anche tramite alleanze con le minoranze nere, messicane e cinesi. All'epoca volevo scrivere una storia di guerra e, quando mi accorsi che stavo descrivendo gli aspetti oscuri che derivano dalla guerra più che la guerra stessa, mi stancai e lasciai perdere. Oggi penso che quegli aspetti vadano nuovamente indagati magari traendone conclusioni inedite, del tipo, la butto li: "ciò che desideriamo di più non è l'eliminazione fisica del nemico o dell'idea che porta con se, quanto la potenzialità di cambiamento che la sua militanza porta nelle nostre vite." Voglio dire, forse nella guerra fredda il pensiero che ci fosse gente che sapeva vivere in un modo diverso dal nostro era più terrorizzante del fatto che ci fossero un milione di testate nucleari puntate contro le nostre case". Io penso che se l'impero della chiesa è durato tutti quei secoli (e in parte ancora dura) come anche l'impero cinese (che se ci pensiamo bene nella sostanza non è mai cambiato da cinquemila anni), ciò sia dovuto più alla paura di cambiare la propria quotidianità da parte della gente piuttosto che dalla paura delle picche o dei mitra kalashinkov.
Forse il nostro peggior carceriere è la persona che più ci vuole bene, e che vi vuole conservare così, come lui ci ha pensato nella sua testa. Se già Jesù di Nazareth disse: "sono venuto a portare una spada tra voi e i vostri padri" è probabile che ogni forma di cambiamento e, per estensione, di rivoluzione non possa che nascere dalla uccisione figurata o fisica della generazione precedente.
Infine, per citare il maestro Yoda: "Se qualcosa tu ami, imparare a separarti da essa tu devi."
"Solo così potrai ritenerti veramente libero" aggiungo io.

Mah, forse la mononucleosi mi sta già attaccando il cervello.

Un saluto a tutti.


giovedì, giugno 07, 2007

MONONUCLEOSI


...E che succede? Succede che uno per mesi in cui non faceva un cazzo dalla mattina alla sera stava benissimo, poi inizia a lavorare e si becca la mononucleosi. Questo gran figlio di puttana di un virus di Epstein-Barr sembra anche che rimanga a fare casini per mesi e mesi nell'organismo del malcapitato che se lo becca.
Risultato: due settimane che ho una tonsilla perennemente ricoperta da muco verde, mi sveglio come uno zombie anche se ho dormito 9 ore e sudo freddo appena faccio 4 scalini...
In più, come nella maggior parte dei casi di uno che si ammala ed ha la connessione internet a casa, vado ad "aggiornarmi" sul web e leggo cosine tranquillizzanti come: "l'individuo rimane un portatore del virus per tutta la vita", "In casi eccezionali (meno del 15%), dovuti a mancanza di cure appropriate, si può manifestare encefalite, spesso purtroppo con decorso infausto." la mononucleosi può portare ad una sindrome da stanchezza cronica a causa degli squilibri che questa può apportare al sistema endocrino, che è concretamente una malattia invalidante", "Il virus di Epstein-Barr è stato, infatti, associato con un gran numero di malattie, anche neoplastiche, per molte delle quali è ormai definitivamente accertato il suo ruolo eziopatogenetico".
Oggi do la "lieta notizia" ai miei colleghi di lavoro i quali non hanno mancato di farmi sentire come il Tom Hanks di Philadelphia della situazione esordendo con frasi del tipo: "ah, ce l'ho avuta anche io sai!? Poi però si è complicata in Epatite...." oppure " Ah, la mononucleosi, ma stammi lontano!
E io: "oh, non è mica AIDS...."
E lei: "No, no, lo so ma io l'ho avuta e sono stata sette mesi a curarmi poi ci si è messo di mezzo uno streptococco che ho risciato di rimanere paralizzata...."
Andiamo bene....stando ai loro calcoli se arrivo al prossimo capodanno posso già ritenermi fortunato.

Beh, che dire, ha proprio un gran bel culo in questo periodo!

Bau!

sabato, giugno 02, 2007

OGNUNO HA I COLLEGHI DI LAVORO CHE SI MERITA


Ed ecco a voi Franz, il mio attuale comapagno di "fatiche" presso l'azienda dove sto svolgendo il mio stage. No, tranquilli, non sono entrato nella legione straniera, quello che vedete qui rappresentato è solamento l' "hobby" del caro Franz. Il gioco consiste nello spararsi addosso come se si fosse nel bel mezzo di un combat movie, insomma spararsi addosso senza provare l'ebrezza della morte reale. Franz me ne parla in termini entusiastici e, da come si svolge il tutto, penso che queste grandi manovre della domenica potrebbero fare bene a molte persone di mia conoscenza. D'altronde cosa c'è di meglio che ammazzare qualche decina di persone ogni settimana senza doverne rendere conto alla giustizia? La morte simulata è sempre morte se consideriamo questa come il prevalere assoluto sul nostro prossimo. Certo, la settimana dopo saremmo costretti ad affrontarlo nuovamente quasi ci trovassimo di fronte ad un highlander, ma forse è proprio questo il gioco che combattono gli angeli in paradiso.
Comunque tutto questo era per dire che il canebianco non poteva che avere come collega di lavoro uno che ha come nome in codice Marlon, come Marlon Brando. Marlon & Whitedog, sembra il titolo dell'ultimo episodio di un fumetto cristo santo.
Vabbè comunque la cosa importante è che con Mr. Bazooka ci siamo subito trovati e alla fine riusciamo a collaborare in tutto, siamo stimolati dal lavoro e entrambi abbastanza ottimisti, sempre senza esagerare.