mercoledì, giugno 13, 2007

THE REVOLUTION IS YET TO COME


"Le persone che state abbandonando di nascosto" direbbe il signor Whittier, "non vogliono che raggiungiate l'illuminazione. Vogliono sapere sempre cosa devono aspettarsi da voi."
Il signor Whittier vi direbbe: "Non potete essere la persona che conoscono e il grande, glorioso individuo che volete diventare. Non allo stesso tempo".

Da Cavie di Chuck Palahniuk

Quando ti capita di passare periodi di domiciliazione coatta come in sottoscritto in questi giorni, può capitare di pensare più del solito e, questo fatto in se, come ormai ci suggeriscono le più autorevoli fonti mediatiche, è un male in sé.
L'oggetto delle mie speculazioni solitarie di questi giorni è il seguente: fin dove un individuo è libero nelle sue azioni? Fin dove l'azione individuale può modificare l'ambiente in cui esso vive? Qual'è il momento in cui un cambiamento si rende improcrastinabile?
Sto buttando giù in questo giorni un fascicoletto, tutto quello che vorrei fosse realizzato nel mio paese da un partito ideale, programmato e costruito come io vorrei che tutto venisse fatto.
Mi sto accorgendo che ciò che voglio realizzare sono cose molto semplici e ampiamente condivisibili, mi sto anche accorgendo che il problema non sta nel trovare il consenso ma nel sapere innescare una mobilitazione che non necessariamente deve essere motivata dal consenso.
C'è una bozza che sta nel mio cassetto da molti anni e che intitolai "Falange Maoista": li ipotizzavo un futuro mondo ipotetico nel quale gruppi maoisti equipaggiati ad armamento leggero invadevano Los Angeles dal mare, iniziando la colonizzazione degli stati uniti anche tramite alleanze con le minoranze nere, messicane e cinesi. All'epoca volevo scrivere una storia di guerra e, quando mi accorsi che stavo descrivendo gli aspetti oscuri che derivano dalla guerra più che la guerra stessa, mi stancai e lasciai perdere. Oggi penso che quegli aspetti vadano nuovamente indagati magari traendone conclusioni inedite, del tipo, la butto li: "ciò che desideriamo di più non è l'eliminazione fisica del nemico o dell'idea che porta con se, quanto la potenzialità di cambiamento che la sua militanza porta nelle nostre vite." Voglio dire, forse nella guerra fredda il pensiero che ci fosse gente che sapeva vivere in un modo diverso dal nostro era più terrorizzante del fatto che ci fossero un milione di testate nucleari puntate contro le nostre case". Io penso che se l'impero della chiesa è durato tutti quei secoli (e in parte ancora dura) come anche l'impero cinese (che se ci pensiamo bene nella sostanza non è mai cambiato da cinquemila anni), ciò sia dovuto più alla paura di cambiare la propria quotidianità da parte della gente piuttosto che dalla paura delle picche o dei mitra kalashinkov.
Forse il nostro peggior carceriere è la persona che più ci vuole bene, e che vi vuole conservare così, come lui ci ha pensato nella sua testa. Se già Jesù di Nazareth disse: "sono venuto a portare una spada tra voi e i vostri padri" è probabile che ogni forma di cambiamento e, per estensione, di rivoluzione non possa che nascere dalla uccisione figurata o fisica della generazione precedente.
Infine, per citare il maestro Yoda: "Se qualcosa tu ami, imparare a separarti da essa tu devi."
"Solo così potrai ritenerti veramente libero" aggiungo io.

Mah, forse la mononucleosi mi sta già attaccando il cervello.

Un saluto a tutti.


2 Comments:

Blogger Dave said...

la chiusura con Yoda è un colpo di stile impeccabile!!! capitto mi hai?? come va con la mono?

3:13 PM  
Blogger Whitedog said...

Devo dire che sto virus per ora si sta rivelando abbastanza cortese con il sottoscritto: niente febbre, niente complicazioni, solo una tonsillite ormai estinta e un po' di fiacca. L'unica rottura è che non posso andare a lavorare essendo praticamente agli arresti domiciliari.

10:55 AM  

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