sabato, marzo 17, 2007

FIORELLO: DAL KARAOKE AL FLAMENCO,
DAL CODINO ALLA BUZZA

Ieri sono andato a vedere lo spettacolo di Rosario Fiorello. Nonostante fossi zavorrato come un asino di pregiudizi negativi riguardo questo show man siciliano ho comunque deciso di assecondare le richieste di Elena e rischiare il tutto per tutto, ovvero: il rischio di passare una serata noiosissima senza farmi neanche una rsata contro il prezzo di un biglietto in poltronissima da 65 euro, eh si, questa è stata la mia unica condizione, se devo rompermi i coglioni, almeno lo voglio fare comodo senza avere le ginocchia in bocca. Sadismo mentale va bene, ma mentale e fisico insieme è propio troppo.
Beh, devo dire che alla fine qualche risata il "fiore" me l'ha strappata e forse alla fine mi sono divertito più io della mia ragazza. Rimane il fatto che lo spettacolo abbia un po' troppo lasciato all'improvvisazione e anzi, forse ha brillato più in quei momenti che quando si basava sui testi, che a tratti erano quasi inesistenti. In alcuni momenti, lui sembrava divertirsi tantissimo, beato lui.
Ai fini del divertimento non ha aiutato il fatto che dietro la mai poltrona, la mia costosissima poltrona, vi fosse uno di quegli individui che per stare comodi e rilassati avrebbero bisogno del trono d' Inghilterra e, nell'impossibilità che ciò si verifichi, passano tutto il tempo di qualsiasi spettacolo a cui assistono a girarsi e rigirarsi muovendo continuamente i piedi che, immancabilmente, vanno a battere sulle gambe della sedia di quello davanti come fossero i tasti di un diapason. Due volte mi sono voltato guardandolo in cagnesco, due volte lui ha ritratto le sue merdose gambe da ragno isterico facendo finta di nulla. Se non fosse stato che apparteneva al club dei "me ne vado dieci minuti prima dello spettacolo perchè non sono un coglione come tutti gli altri che poi si beccano la fila", giuro che gli avrei dato il suo avere, con gli interessi.
Ad ogni modo, ragno a parte, la sensazione con la quale sono uscito dal Palamalaguti è quella di avere assistito a un simpatico show da ClubMed durato tre ore e costatomi 65 euro. Quindi voto insufficiente allo spettacolo ma sufficiente per farmi rivalutare il personaggio. Forse la prossima volta che lo vedrò in televisione aspetterò qualcosa di più dei due nanosecondi che in passato impiegavo per cambiare canale.

Buona camicia a tutti!

Bau!

5 Comments:

Blogger Dave said...

Fiorello... fosse per me sarebbe ancora nei villaggi vacanze a fare i gioca-joué...
odio dirlo ma in certi casi è vero: a ognuno il suo mestiere... e per far ridere occorre della preparazione: anche i buffoni di corte avevano alle spalle una certa formazione. Ora, va bene che la massa si diverte con molto meno, però che desolazione...

2:00 PM  
Blogger Viola said...

Non riesco proprio ad andare a vederlo Dog!!!Neanche se mi regalassero un biglietto.
Ci vorrebbe una forte motivazione...ma non la trovo.

5:16 PM  
Anonymous Anonimo said...

Io ho pagato la quota proletaria (32€) e sono lieto di esserci stato.Ero dubbioso, ma sinceramente mi sono divertito (a parte la lunga gag in francese che ho capito solo grazie al fatto che la mia ragazza capisce perfettamente la lingua)e poi...poter infilare le mie ginocchia nella schiena di quella pazza che davanti a me si muoveva spesso è stata una goduria!!Alla terza volta ha smesso ;)

10:42 AM  
Anonymous Anonimo said...

sono contento che il blog continui.. bravo!!

9:26 PM  
Anonymous Anonimo said...

Trovo Fiorello talentuoso, sicuramente questo. Anche lui è arrivato lì dalla gavetta, magari con qualche culata e qualche conoscenza giusta al momento giusto (guarda caso sempre il solito Cecchetto...), ma per me se lo merita. D'acordo che i buffoni avevano una preparazione, ma 10 anni nei villaggi vacanze non sono forse formazione?! Per me si, eccome, anche se non rilasciano nessun diploma o certificazione!!! Forza Fiore!!!
P.S: Mi spiace Miki ma il Diapason non ha alcun tasto, è una specie di forchetta che quando percossa rilascia la nota LA. La usano i direttori di coro quando non hanno la possibilità di usufruire di uno strumento a note nelle vicinanze. Forse ti riferivi allo xilofono, ma il diapason non c'entra nulla con i tasti!!!

7:21 PM  

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