lunedì, novembre 20, 2006

KILLING FIELDS


Pol Pot riuscì in quello che nessuno avema mai osato neanche pensare: applicare la dottrina maoista fino alle sue più estreme conseguenze. La visione di Saloth Sar (questo era il suo vero nome) era quella di alienare l'uomo dall'umanità e rendere sempre più simile alla fomica che, operosa e disinteressata, costruisce senza mai porsi domande una società perfetta basata su regole incontestabili. Nel giro di tre anni le classi sociali del paese erano state ridotte a una sola, la più povera, quella contadina. Propietà privata distrutta, vennero addirittura abolite le propietà personali tanto che non si poteva neppure coltivare una piantina di pomodoro per il propio sostentamento personale. Gli abiti civili vennero aboliti, sostituiti con pantaloni e camicia nera e sandali ricavati dagli pneumatici delle automobili che oramai erano un bene fruibile solo agli alti dirigenti di partito. Insomma un'intero popolo reso schiavo dello stato e, in definitiva, di se stesso.
Spesso analizzando la vita e l'operato di Pol Pot molti giornalisti lo hanno paragonato a Hitler o Stalin, compiendo una banalizzazione immensa. Il leader dei khmer rossi non ha compituto un genocidio sulla base di logiche razziste o ideologiche. Lo sterminio del popolo cambogiano aveva come base la logica del terrore, chiunque poteva sparire in qualsiasi momento. Molta gente è finita all'S21 (il centro di prigionia e tortura dei khmer rossi) solo perchè avava pronunciato una parola straniera (manifestando così un grado di istruzione superiore alla media) o perchè portava gli occhiali (dimostrando così una cattiva propensione alla lettura). Il terrore era la logica che ha portato più di un milione decentomila cambogiani sotto terra.
L'esperienza cambogiana ci insegna due cose: che il comunismo non è un'ideologia ma semplicemente un compendio al capitalismo. Il comunismo non si può applicare senza compiere uno sterminio di massa che rimodelli la coscienza pubblica. So che questo darà molto fastidio ad alcuni miei lettori che credono alla via parlamentare del comunismo, nonostante io provi grande solidarietà per loro, rimane il fatto che questa rimane una immensa cazzata (e in fondo al cuore so che anche loro lo sanno).
La seconda questine che ci ha insegnato Pol è che il terrore è un'ottimo sistema per governare, anche nell'epoca dei grandi partiti di massa. Pol non ha inventato niente, mentre studiava a Parigi si è imbattuto nelle teorie d Robespierre e le ha fatte sue. La stessa cosa che hanno fatto molti dei politici eruropei che, non potendoci sterminare fisicamente si limitano a castrare le nostre menti omologandole a un unico format. Difatti che si sia o meno favorevoli ad una certa idea o politica, si ragiona tutti con lo stesso metro e applicando le stesse logiche, anche se spesso da punti di vista diversi. Voglio dire, dopo l'esperienza della seconda guerra mondiale, oggi nessuno si sognerebbe di dire che il razzismo sia una valido rimedio ai problemi del nostro sistema. Anche coloro che lo professano, lo fanno più per un senso di rivalsa, di sfida al sistema o per una semplice necessità di appartenenza a un gruppo minoritario che per reale convinzione. Questo perchè anche loro, nel fondo della loro mente, sanno che il razzismo è "male" e quindi può essere usato al massimo come srumento di offesa ma certamente non come base dialettica per qualsiasi tipo di proposta politica. La scuola e la famiglia sono due istituzioni nate per forgiare la mente umana sin dal suo primo impulso elettrico. Il marchio di fabbrica arriva subito e nessuno può dire, no, io sono un prodotto artigianale di me stesso.
Tornando a Pol Pot io trovo che egli abbia solo reso più evidenti i meccanismi della politica estremizzandone i contenuti. Signori, Pol Pot ha eliminato fisicamente un terzo del suo popolo, ma si può benissimo essere morti continuando a respirare, a mangiare e a scopare. Se facessimo un piccolo sforzo per riconoscere lo sterminio operato sulle nostre menti dall'epoca dell'illuminismo, per esempio attraverso concetti come la "nazione" che non esistono ma che ci vengono ficcati nel cervello come cose assolutamente "naturali", forse riusciremmo ad uscire quella pleura che si chiama conformismo e che soffoca tutte le nostre idee come un sacchetto di plastica intorno alla testa. Sginori "alternativi" mi rivolgo a voi, ho una grande notizia per voi: non siete alternativi a nulla, siete come tutti gli altri e forse peggio perchè avete la presunzione di credere di non esserlo.
Detto questo, qualcuno di voi potrebbe commentare: "hei canebianco, hai avuto un brutto week end?". A questo punto, dopo avere pensato tra me e me quanto deve essere rinsecchito il cervello di uno che pensa che per riflettere su ciò che siamo si debba per forza stare male, risponderò che sono una delle persone più felici e amanti della vita che ci sia e ho una gran fiducia nel futuro. Tutto questo per una semplice ragione: a differenza di molti miei simili so cosa sono. Sono un borghese tanto per cominciare, figlio di altri borghesi. So che il mio benessere si basa sulla sofferenza e l'ingiustizia perpetrata su qualcuno che probabilmente non conoscerò mai, almeno fino a quando non mi rapinerà o mi ucciderà. Sono un consumista, significa che vivo per consumare e che il consumare mi da soddistfazione. Sono volto all'autostima e ciò significa che qualsiasi cosa rispondiate a ciò che faccio o dico, in definitiva non è che me ne freghi più di tanto. Ultimo ma non meno importante, so di essere il migliore amico di me stesso, sono un canuomo dopotutto!
Bau!

17 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Faccio fatica a elencare tutte le inesattezze che,a mio parere,hai detto. se sei in cerca di audience,il post può anche andare bene.Se sei in cerca della verità,meglio che ne discutiamo.. :)

in ogni,caso,ho sempre visto i blog come alternativa ai media tradizionali.. non facciamoci contagiare dalla loro fissazione dell'audience...

11:17 PM  
Blogger Cilions said...

Credo che tu sia sulla strada sbagliata... ad ogni modo porsi domande non fa mai male, magari confonde un po'... l'importante è informarsi su fonti attendibili...
bisogna rispettare ogni pensiero, ma quanto a volte siamo condizionati anche in questo?!?

Il comunismo puro come lo stesso Marx scrive è un utopia...
La violenza è un'altra cosa...

mantieni sempre un dubbio nelle tue certezze... può essere utile...

1:49 PM  
Blogger Viola said...

Ho studiato la situazione della Cambogia...per una tesina all'università..sono venuta a conoscenza delle terribili torture a cui venivano sottoposti i poveri contadini cambogiani...disastro.

10:55 PM  
Blogger Whitedog said...

Lorenzo: come al solito vai subito alle conclusioni...sbagliate.

Francesco: grazie del consiglio.

Viola: si, erano propio dei cattivoni. Un po' come quelli di Guantanamo

Comunque se il mio post è stato recepito semplicemente come una critica all'ideale comunista e a Pol Pot allora ancora una volta non sono riuscito a spiegarmi. Pazienza.

Comunque tengo a far presente a quelli tra voi che ancora non se ne dovessero essere accorti che viviamo nell'epoca del post-idealismo dove tutte le ideologie sono morte, compresa quella comunista. Non c'è nessuna presa di posizione o giudizio di valore in questo, è semplicemente una constatazione. Se poi si vuole contiunare a vivere una fantasia lo si può anche fare, d'altronde se ci si può drogare perchè non si potrebbe fare anche questo ;)

Bau!

1:23 AM  
Anonymous Anonimo said...

Ma.. a parte la concretezza storica di quanto dici.. ( nel post..) che non commento perchè finirei per dire solo banalita' tipo.. la cambogia sta ancora come stava trent'anni fa.. (forse ci sono piu' mine anticarro adesso..) mi chiedo se.. il buon senso debba.. come dici tu, essere rilegato per forza ad un ideale politico. Avere o.. pensare di condividere un ideale "comunista" non è una conclusione, come non lo è un qualsiasi trattato di filosofia.. è probabilmente un pensiero che si alimenta e si trasforma, certamente sostenuto da.. pilastri incorruttibili ma.. nessun ideale politico è assimilabile e condivisibile per partito preso, la consistenza piu' o meno solida di una convinzione è data dalla capacita' di ognuno di sapersi confrontare.. forse.
il difetto .. che sta in ogni revisione storica è quello di separare l'emotivita' o.. il limite umano.. ed è quella poi che facciamo anche oggi.. quando imputiamo disastri di una certa entita' ad un singolo individuo o singolo movomento..come se il nostro agire sia un elemento di scarsa importanza. Cosa c'entra? Ormai tutto c'entra.. perchè pare che gli errori di valutazione o gli interessi che muovono una societa' verso una determinata via siano sempre gli stessi.

8:00 AM  
Blogger Whitedog said...

Anche se, ripeto, il post non aveva come scopo una condanna del comunismo, dato che sembra avere acceso gli animi di alcuni, dirò esattamente cosa ne penso al riguardo.
Ogni partito nasce da oresupposti ben precisi e ha obbiettivi ben definiti: i partiti nazionalistici sfruttano il senso di nazione per creare unità nel paese, i verdi vogliono ottenere determinate riforme che consentano il riequilibrio ambientale,i liberali vogliono l'abbattimento delle dogane e lo sviluppo delle congiunture economiche, i comunisti vogliono il superamente della lotta di classe. Questi sono le colonne portanti di cisascun partito, modificare questi elementi vuol dire parlare di qualcos'altro. Ora, in Europa e nord america è almeno mezzo secolo che la lotta di classe è morta, per un semplice motivo: la classe proletaria non esiste più. "Come" dirà qualcuno "gli operai, i contadini e in generale gli sfruttati che non hanno altro che la loro forza lavoro ci sono ancora. Certo che ci sono, ma in europa sono ormai troppo pochi per costituire il partito di massa che quello comunista dovrebbe essere per antonomasia. Tutti gli altri sono diventati almeno dei piccoli borghesi, con uno stipendio minimo magari, ma che comunque che gli ha consentito di acquistare proprietà privata. Sto parlando anche del profondo meridione dove ci sono bidelli (ops, scusa, personale non docente) che costruiscono interi condomini (anche sul terreno pubblico). Sto parlando di operai, artigiani, bottegai che sepur indebitati con i mutui hanno comunque acquisito delle proprietà.
Quando dicevo che la mia non è una critica al comunismo lo dicevo perchè non disapprovo il contenuto della teoria marxsta, dico semplicemente che non ci sono più(almeno in Europa, Nord America, Australia e Nuova Zelanda)le condizioni necessarie all'esistenza di un simile partito. Chi non accetta questo sono i poveracci che si fanno abbindolare dai politici e i politici stessi il cui unico interesse è mantenere o cercare una poltrona in parlamento.
Purtroppo, cara sara, se esiste il termine "partito preso" è pechè la maggior parte di noi è portata all'abbracciare un idea e volere uniformare il resto del mondo ad essa. Per questo i partiti sono ancora al centro della politica, perchè ancora non siamo stati capaci di trovare un sistema migliore per farla. Il partito comunista non fa eccezione.

9:44 AM  
Anonymous Anonimo said...

parli di un partito come se fosse un entita' che non comprende delle persone.. con animo speranze.. e in alcuni casi anche un forte impegno. Io non credo che siano solo poveracci che si fanno abbindolare ma.. se tu frequentassi le riunioni o le varie manifestazioni di partito di accorgeresti che in molti casi, l'ambiente è vivo perchè.. cè gente che ha fatto la guerra.. che ha combattuto credendo fortemente in valori a cui noi non riusciamo a dare una sostanza.. Ci sono persone che ci credono ( e non è il mio caso..) e che nonostante io abbia una visione diversa, non riesco davvero a.. chiamarli "poveracci" e la stima che nutro nei loro confronti va al dila' della mia idea politica.. li ammiro in quanto esseri umani, soprattutto perchè hanno saputo affrontare con coraggio momenti storici difficilissimi.
L'eccezione, caro white dog, è dovuta dalla buona o dalla cattiva fede.. e mi spiace dover sostenere che.. in molti casi il partito comunista HA FATTO ECCEZIONE.

1:53 PM  
Blogger Whitedog said...

Cara Sara, se vogliamo dare dei giudizi oggettivi partendo dalle esperienze personali credo non arriveremo a molto. Di gente onesta, brava, impegnata, lodevole, autorevole sono pieni tutti i partiti, le organizzazioni e le famiglie del mondo. Però è anche vero il contrario, cioè che ci sono dei gran filibustieri approfittatori in ogni partito, organizzazine ecc, ecc.
No, se vogliamo arrivare al bandolo della matasse e capire il perchè i partiti assomigliano sempre di più alle corporazioni ci dobbiamo interrogare su cosa è cambiato rispetto al passato. E secondo me quello che ci distingue al passato, ancora una volta lo ripeto, è la morte di tutte le ideologie, comunista compresa. Che poi ci sia ancora in giro della gente a sbandierare ideali questo non lo nego, e ti dirò di più, non nego nemmeno la loro sincerità. Quello che metto in dubbio è la loro reale percezione dei fatti, insomma, credo siano presi in giro da forze sovrastanti.

2:39 PM  
Anonymous Anonimo said...

magari sbaglio,ma dai tuoi post e commenti si denota una non lettura di marx.magari sbaglio,ma davvero è l'impressione che ho.possiamo parlarne,ma questo nn mi sembra il luogo adatto...
Sembra quasi una conoscenza manualistica del pensiero marxiano... e di manuali di persone che nn l'hanno letto o non l'hanno voluto capire.questo va a tua parziale discolpa...

4:22 PM  
Blogger Whitedog said...

Ok compagno economista, racimolo un po' di persone e veniamo tutti a lezione da te...che di marxismo si che ne capisci!

6:36 PM  
Anonymous Anonimo said...

mi spieghi perchè tutte le volte che uno vuole discutere arrivi all'offesa o alla presa in giro personale?
la prossima volta ti dirò che concordo con te,che hai ragione,che è giusto e soprattutto che sei bravissimo.. se preferisci...

10:15 PM  
Anonymous Anonimo said...

azz.. un post un po' teso questo.. cmq vorrei replicare..
Forse non mi sono spiegata bene.. le ideologie, non fanno esattamente per me, in economia come in politica come in qualsiasi contesto, la via è il buon senso.. che non è prerogativa di nessuno. il buon senso è il buon senso e basta. Non è che ci vuole un economista per comprendere che.. l'accaparramento di enormi richezze senza che queste vengano redistribuite piu' o meno equamente porta prima o poi al crollo di un modello economico, non è che ci vuole un comunista per comprendere che.. un sistema sociale che non favorisce l'accrescimento culturale, sociale etico, morale di un popolo porta ad un declino spaventoso. Non ci vuole un ambientalista sfegatato per capire che la continua produzione di oggetti inutili, spazzatura e l'istigazione al consumo sfrenato portano a disastri ambientali e sociali. Ecc.. ecc.. ecc..
Una persona con il proprio limite culturale non ha bisogno di leggere marx engels.. ecc.. una persona puo'.. arrivare a capire il giusto e l'equilibrio, l'equità ecc.. semplicemente usando il buon senso. se abbiamo perso le ideologie per strada è davvero tanto sbagliato?

6:44 AM  
Anonymous Anonimo said...

guarda che il buon senso può condurre ovunque,ed è proprio con il buon senso che sono stati smantellati sistemi più egaglitari.portando affermazioni di buon senso.. il buon senso è come il vento,ogni tot anni cambia.. se tu fossi nata 10 anni prima il tuo buon senso ti avrebbe portata a pensare in maniera differente.Il buon senso non è molto diverso dal senso comune.Per questo bisogna studiare e capire,per non avere ideee che cambiano appena cambia il vento,ma basate su qualcosa di più solido del senso comune.

9:36 AM  
Blogger Whitedog said...

Come al solito sono d'accordo con Lorenz per metà. E' vero che il buon senso di per se non significa nulla, perchè ognuno ha il suo di buon senso e quello che è buon senso per me magari non lo è per te e viceversa. Però non penso che la soluzione alle variazioni del buon senso si possa trovae nell'omologazione ad un modo di pensare. Cambiare idea inoltre non la trovo una debolezza, semmai un arricchimento. Sono gli stolti che rimangono sempre arroccati sulle stesse posizioni. Lo studiare a mio avviso dovrebbe servire tutt'al più per avere una coscienza critica rispetto alle cose che ci circondano e al formarsi un punto di vista autonomo. Purtroppo, nell'era dei partiti di massa, questo è del tutto impossibile perchè per raccogliere consenso ogni parte vuole viziare il senso della storia, e non è un caso che nelle scuole primarie e secondarie la storia abbia il programma di insegnamento più rigido.

11:10 AM  
Anonymous Anonimo said...

beh io non sono daccordo sull'analisi di lorenz in merito al buon senso.. certo bisogna studiare.. farsi una cultura.. ampliare le proprie conoscenze, ma.. la ragione, il confronto e l'intelligenza non sono.. acquisizioni che non si costruiscono sui libri.
io sono ignorante ma.. ehhe non mi reputo un idiota :)
Cmq.. la visione del mio buon senso è.. data certamente da una moltitudine di fattori personali, nonostante io sia.. una mente votata al pensiero dittatoriale. ( sto ridendo per sdrammatizzare ma.. è la verità).

8:31 PM  
Anonymous Anonimo said...

solo per fare un esempio.. sulla disuguaglianza e tutto il resto.se vai negli stati uniti è considerato buon senso che ci siano le disugaglianze.è senso comune che quelle siano necessarie per il benessere e che eliminarle sarebbe deleterio.è senso comune e buon senso.se tu o io fossimo nati là forse la penseremmo diversamente.studiando,invece abbiamo la possibilità di scegliere:o confermare il nostro "buon senso" o emanciparci da posizioni che non condividiamo e che,prima di studiare,consideravamo scontate e ovvie.

9:36 PM  
Anonymous Anonimo said...

Michele,ecco che cominci.. te l avevo detto ricordi? studi gli estremismi di Pol Pot e prendi posizioni (se pur vuoi anche coscienziose da un certo punto di vista, ma pur sempre estremiste)degne di un uomo della pitra. Io borghese, povero mi rapina; io consumista (fiero), spendo e spando in cazzate. So che vuoi suscitare reazioni nei tuoi lettori, ma attenzione, non diventare il soggetto di un articolo di un altro blog! Nick

3:46 PM  

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